“Le fiabe non insegnano ai bambini che esistono i draghi. I bambini lo sanno già. Quello che le fiabe insegnano ai bambini è che i draghi possono essere sconfitti”
Chesterton
Con l’espressione “crisi comportamentale” si comprende una vasta gamma di comportamenti “esplosivi” che un numero crescente di bambini e ragazzi presenta a scuola, a casa e nei molteplici contesti di vita.
Sono questi i comportamenti che possono determinare rischi sia per i ragazzi che li mettono in atto, sia per i compagni, gli insegnanti e tutto il personale scolastico; si tratta di azioni che spesso risultano distruttive anche per oggetti e materiali scolastici.
Crisi comportamentali vengono segnalate sia in alunni certificati (con notevole frequenza in bambini e ragazzi con autismo, con ADHD, con disturbo oppositivo-provocatorio, ecc.) sia in alunni non certificati, a volte con problemi familiari e sociali, a volte no.
Un vasto corpus di esperienze e di pubblicazioni internazionali dimostra che esiste la possibilità di affrontare e attenuare tali crisi, intervenendo sulla capacità del contesto di comprendere quali fattori le inneschino nell’immediato e, contemporaneamente, sviluppando nel bambino o nel ragazzo in difficoltà, le capacità mancanti di comunicazione e di reciprocità sociale, la consapevolezza delle proprie e altrui emozioni, la possibilità di positivi rapporti con gli altri, la costruzione di un senso di sé positivo e attivo.
A complicare il quadro, vi è il fatto che le crisi causano grande preoccupazione nel contesto scolastico e sociale, minano i rapporti tra le famiglie e gli alunni, creano climi relazionali tesi e conflittuali, aumentano le difficoltà che gli insegnanti incontrano nella quotidianità di classi sempre più complesse.
Da questa convinzione è derivata la decisione di tracciare le linee fondamentali del Piano di Prevenzione e di Gestione delle crisi comportamentali a scuola.
In alcuni Paesi la stesura di questo Piano è obbligatoria. Pur non sussistendo in Italia un vincolo normativo di questo genere, si ritiene che la Scuola possa servirsene efficacemente inserendolo sia nei Piani Triennali dell’Offerta Formativa sia nei Piani Educativi Individualizzati o nei Piani Didattici Personalizzati.
Il Piano di Prevenzione e di Gestione delle Crisi Comportamentali del nostro Istituto, previsto dal PTOF triennale approvato dal Collegio docenti, è articolato in due parti:
– un piano generale di istituto, ed un Piano di Prevenzione delle Crisi (PPC – Modelli A-B-C-D da compilare ogniqualvolta si verifichi una crisi) che riguarda l’organizzazione dell’istituzione scolastica e i rapporti con le altre istituzioni (in particolare i servizi socio-sanitari) e con le famiglie
– un Piano Individuale riferito a ciascun allievo che manifesti crisi comportamentali (costituito dal modello D – PCC)
Piano Generale di Istituto aggiornato al 2023/2024 | PIANO-DI-PREVENZIONE-E-DI-GESTIONE-DELLE-CRISI-COMPORTAMENTALI |
PCC modello A (VERBALE DI DESCRIZIONE DI UNA CRISI COMPORTAMENTALE) | Modello A |
PCC modello B (VERBALE DI CHIAMATA AL 118) | Modello B |
PCC modello C (ANALISI FUNZIONALE DELLA CRISI COMPORTAMENTALE) | Modello C |
PCC modello D (PIANO INDIVIDUALE DI PREVENZIONE CRISI COMPORTAMENTALI) | Modello D |